L’adolescenza è quel lungo periodo di transizione dall’infanzia all’età adulta, noto a tutti come periodo di “vulnerabilità”.
Il cervello dell’adolescente è lontano dall’essere maturo; sia la sostanza grigia sia quella bianca sono sottoposte ad estesi cambiamenti strutturali ben oltre la pubertà.
Il comportamento incontrollato è dovuto sia alla produzione ormonale sia alla carenza di controlli cognitivi necessari.
L’ultima parte del cervello a crescere è la parte capace di decidere.
Le regioni limbiche (una serie di strutture corticali-sottocorticali) deputate al sistema di gratificazione maturano prima delle regioni frontali deputate al controllo.
Adolescenza
Gli adolescenti sono quindi guidati dalle strutture limbiche associate a reazioni emotive, gli adulti fanno più uso della corteccia frontale associata alla pianificazione e giudizio. Queste evidenze spiegano gli scoppi d’ira, i comportamenti impulsivi caratteristici dell’adolescente.
I disturbi del sonno in età adolescenziale
In questo periodo di estrema vulnerabilità un ruolo importante è svolto dal profilo ipnico.
Diversi studi hanno documentato una relazione causale tra disturbi del sonno e sviluppo di problemi di salute mentale, ansia, depressione, condotte di abuso e ADHD in adolescenza.
Inoltre la presenza di disturbi del sonno può portare a disfunzioni metaboliche/cardiovascolari (si pensi alla possibilità anche in tale età di disturbi respiratori notturni con impatto sullo sviluppo di obesità per disregolazione ormonale). Negli ultimi anni si sta assistendo ad un importante aumento dei disturbi del ritmo circadiano.
In particolare si ha prevalenza più alta in adolescenti e giovani adulti del “Delayed Sleep-Wake phase disorder (DSWPD)” con importante impatto sulla suddetta vulnerabilità tipica di tale età.
Si assiste ad un disallineamento tra sistema endogeno di regolazione del ritmo circadiano e fattori esogeni che influenzano il timing e la durata del sonno e della veglia.
Negli adolescenti si realizza un vero e proprio “SOCIAL JET LAG”.
L’adolescente tende a posticipare il “bedtime”, divenendo un deprivato di sonno con conseguenze sulle performance scolastiche.
Si viene a creare un circolo vizioso tra utilizzo di dispositivi elettronici, esposizione alla luce, perdita di sonno, sviluppo di comportamenti a rischio.
Il sonno dell’adolescente dovrebbe essere considerato un problema di salute pubblica ed in quanto tale non sottovalutato.
Quando sospettare un DSWPD?
Quando i ragazzi tendono ad andare a dormire sempre più tardi con difficoltà del risveglio al mattino, riduzione delle performance scolastiche, sviluppo di alterazioni psichiche.
In genere si assiste ad un miglioramento del quadro clinico nei giorni liberi dalle imposizioni sociali con possibilità di recupero del sonno.
Il quadro clinico, l’utilizzo di diari del sonno e di scale validate come la Morningness-Eveningness Questionnaire (MEQ) ed il monitoraggio actigrafico consentono una diagnosi di tale disturbo, correggibile mediante trattamento specifico. In alcune strutture tramite il dosaggio salivare della melatonina è possibile confermare il DSWPD.